Delegazione Umbria
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A Collevalenza per la 28° Giornata Mondiale del Malato

“Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (Mt 11,28).

 Sulle orme delle parole di Papa Francesco, che in occasione di questa Giornata, ha rivolto un messaggio in cui evidenzia quanto sia importante  la misericordia di Dio nel processo di guarigione, la Delegazione di Perugia-Terni ha celebrato, insieme ai propri assistiti e assistite, la 28esima Giornata Mondiale del Malato nel Santuario dell’Amore Misericordioso a Collevalenza di Todi, dove, volontari, cavalieri e dame  prestano servizio da circa 20 anni presso le piscine, secondo il carisma che li porta a stare vicino  a quanti  soffrono, non solo nel corpo ma anche nello spirito.

Un’ attività di assistenza che la delegazione porta avanti proprio perché alle persone in difficoltà non manchi mai la possibilità di sperimentare la tenerezza e la misericordia di Dio, anche tramite la devozione. L’immersione nelle piscine, a Collevalenza come in quelle di Massabielle a Lourdes è un atto che parla al cuore; sia al cuore del malato, che al cuore di chi in quell’atto lo aiuta, lo assiste e prega insieme a lui. Tutto questo ci ricorda due passi dei vangeli: le parole di Gesù al cieco nato “ Vai a lavarti nella piscina di Siloe….” in Giovanni 9-7,  e quelle del vangelo di Marco, 2-5, riferite a coloro che trasportavano il paralitico  “ Gesù, vista la loro fede..” E così, insieme ai Signori e alle Signore assistite, la delegazione ha deciso di celebrare la giornata dedicata a chi soffre nel santuario dell’Amore Misericordioso, con la Liturgia delle Acque che comprende anche la confessione, seguita dal  servizio mattutino e pomeridiano, da parte dei membri e dei volontari, nella parte dedicata all’immersione dei pellegrini e delle pellegrine, nelle piscine. Alle 12.00 nella preghiera comune della santa messa, officiata da Padre Ireneo Martin FAM, rettore del santuario nella cripta della basilica, l’omelia ha ricordato la fondatrice del santuario Madre Speranza della quale, lo stesso giorno, si celebrava l’anniversario della morte e il carisma del luogo stesso, cioè quello di testimoniare l’amore misericordioso di Dio. Dopo la celebrazione, delegazione e assistiti hanno pranzato insieme, nel ristorante del santuario, nella gioia e nella gratitudine.