Venerdì scorso inizio Tempo di Quaresima

Venerdì scorso, 4 marzo, alle ore 18 presso la Cappella del Grillo ha avuto solennemente inizio il Tempo di Quaresima per la nostra Delegazione.

La Santa Messa, celebrata dal nostro Cappellano, Mons. Stefano Sanchirico, ha avuto come intenzione principale la richiesta della pace, non solo in Europa, ma nel mondo intero, un impegno – quello della preghiera per la pace - che l’Ordine invoca quotidianamente nella Preghiera del Cavaliere.

Nell’omelia, il prelato ha sottolineato quale deve essere il nostro personale impegno nei quaranta giorni che ci preparano al solenne triduo pasquale, nel quale riviviamo il centro della nostra vita di Fede: “il cammino quaresimale, tempo propizio di grazia, che ci richiama ad una continua conversione”. Ci ha invitato a “farsi compagni dei pellegrini di oggi”, così come ieri, in cui i membri dell’Ordine furono chiamati ad essere “monaci guerrieri” nel difendere la Fede, ed oggi chiamati ad essere “difensori dei miseri accompagnandoli nel loro peregrinare”.

“La quaresima”, ha proseguito, ci aiuta a fare chiarezza dei conflitti che ci portiamo dentro perché la disposizione ad ogni conflitto nasce nel cuore dell’uomo. “Invochiamo Dio per il dono di un cuore pacificato, disposto a chiedere perdono, così come ha richiamato Papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima: non stanchiamoci di fare il bene”. Tutta la nostra azione deve partire dal cuore pacificato, e indirizzati al bene di cui non dobbiamo mai stancarci. Dobbiamo convertire la nostra vita e il nostro cuore. Ed in ogni ambito della nostra vita quotidiana dobbiamo impegnarci alla pace.

La pace è un impegno permanente frutto dell’amore per la giustizia. “Chiediamo e impetriamo dall’Alto il dono della pace in Europa e nelle altre 27 guerre dimenticate nei quattro angoli della terra”. Ci ha poi richiamato alla memoria gli incessanti appelli dei Papi per la pace, rievocando le parole in particolare di Benedetto XV: “Preghiamo il Signore contro l’inutile strage”, e l’esortazione di Pio XII: “a far sì che tutto sia guadagnato con la pace, tutto sarà perso con la guerra”. Infine, ha concluso con l’accorato appello di San Giovanni Paolo II: “Mai più la guerra, avventura senza ritorno”.

Facciamo nostro il grido dei grandi pontefici del secolo scorso, un secolo segnato dalle due grandi guerre che videro un coinvolgimento mondiale, affinché la memoria di quello che è stato serva come monito alle coscienze dei grandi della terra.